Comincia così un dialogo speculativo nel quale Fagioli arriva a collocare questa fantasia, che prende il nome di Fantasia di sparizione, in una specifica dinamica della nascita, per giungere — e questo è il punto centrale — ad una ridefinizione dell’istinto di morte attraverso la quale egli cerca di recuperare e costruire quell’intreccio tra vita e morte che nella metapsicologia kleiniana e soprattutto freudiana rischia continuamente di perdersi, e si perde nella ipostatizzazione e nel dominio scisso di uno dei termini della relazione (la morte come «pulsione» attiva, autonoma e, in ultima istanza, dominante).
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K E Y W O R D S
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