Origine delle specie… • 15. Ricapitolazione e conclusione (…c11a)

▭  •  D a r w i n  (1 8 5 9,  1 8 7 2⁶)  •  15.  R i c a p i t o l a z i o n e  e  c o n c l u s i o n e  •  √en

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[⇐]  Poiché le specie si sono generalmente diversificate nei caratteri durante il lungo corso della discendenza e della modificazione, possiamo comprendere perché le forme più antiche, o gli antichi progenitori di ciascun gruppo, così spesso occupano una posizione in qualche misura intermedia fra gruppi attuali. Le forme recenti sono considerate, nell’insieme, superiori alle forme antiche nella scala dell’organizzazione; e devono essere superiori, in quanto le forme più recenti e migliorate hanno sopraffatto le forme più vecchie e meno perfette nella lotta per l’esistenza; esse hanno avuto altresì organi più specializzati per le diverse funzioni. Questo fatto è perfettamente compatibile con il fatto che numerosi esseri tuttora conservano una struttura semplice e appena migliorata, adatta a semplici condizioni di vita; è parimenti compatibile con il fatto che alcune forme siano retrocesse nell’organizzazione, con l’essere divenute, in ciascuno stadio della discendenza, meglio adatte a nuove e degradate abitudini di vita. Infine, la meravigliosa legge della lunga persistenza di forme affini sullo stesso continente — marsupiali in Australia, sdentati in America, e altri casi analoghi — è comprensibile, poiché nello stesso paese il vivente e l’estinto sono in stretta relazione di discendenza.

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[]  C h.  D a r w i n,  ‹L’ o r i g i n e  d e l l e  s p e c i e›,  B o l l a t i  B o r i n g h i e r i,  2 0 1 5.
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