Pur tenendo conto dei differenti contesti, il confronto resta impietoso. Senza contare che a quella iniziativa di noleggio, per cifre neanche congrue, ne seguì una lunga serie. Nell’afa di agosto di quello stesso anno cominciò a circolare un vero e proprio tariffario per la ‘concessione in uso dei beni culturali per eventi’ stilato dal Polo museale fiorentino. Per un cocktail nella Grotta del Buontalenti a Boboli, 5.000 euro. Per una cena agli Uffizi, 10.000. Il successore di Renzi, Diego Nardella, è andato perfino oltre, quando era ancora vicesindaco, noleggiando alla banca d’affari newyorkese Morgan Stanley il Cappellone degli Spagnoli e i suoi affreschi trecenteschi per una cena privata in cambio di 20.000 euro, poi diventati 40.000 vista l’orda di polemiche. «I cartelli che venerdì annunciavano ai fiorentini e ai turisti la chiusura di Santa Maria Novella accampavano ‘motivi liturgici’: e in effetti il culto del denaro e del potere ha le sue liturgie. E i suoi rosari di menzogne» [42], annotava Montanari. All’uso e abuso del patrimonio d’arte, del resto, il sindaco Matteo Renzi ci aveva già abituati quando, contro il parere dei massimi esperti, trivellava gli affreschi di Vasari nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, andando alla ricerca della perduta ‹Battaglia di Anghiari› di Leonardo, che cominciò quasi subito a dissolversi perché i nuovi colori che il pittore stava sperimentando non tennero. La proposta poi di terminare la facciata di San Lorenzo, lasciata incompiuta da Michelangelo, poteva ancora far sorridere qualcuno. Molto meno, se questa e altre uscite lasciano intendere una visione del patrimonio culturale più in linea con la filosofia di banche d’affari come JP Morgan che non con la Carta fondamentale della Repubblica italiana.
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NOTE
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[42]. T. Montanari, ‹Sfilate, golf, cene e Masai: se hai i soldi ti prendi la città›, in “Il Fatto Quotidiano”, 18 maggio 2014. Nell’articolo lo storico dell’arte ricordava anche che nel 2012 il Salone dei Cinquecento divenne location di una sfilata di moda di Scervino e che la responsabile del Polo museale fiorentino Cristina Acidini guidò la rockstar Madonna in una visita a porte chiuse negli Uffizi. Senza dimenticare una partita a golf nella Biblioteca nazionale di Firenze sempre per fare cassa.
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[] S. M a g g i o r e l l i, ‹A t t a c c o a l l’ a r t e›, L’ A s i n o d’ o r o, 2 0 1 7.
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