Secondo van Inwagen (così come per Nagel e McGinn), dunque, non possiamo sfuggire al paradosso di dover credere a qualcosa la cui esistenza sembra impossibile da provare. È però istruttivo notare che un numero crescente di altri autori ha assunto una posizione ancora più radicale di questa, difendendo una forma di scetticismo non solo epistemico, ma metafisico. Secondo questi autori, infatti, non è tanto che non potremo mai ‹provare› di essere liberi; piuttosto, semplicemente ‹non siamo› liberi; in questa prospettiva, dunque, la libertà è nulla più di un’illusione. Una mera elencazione di titoli di libri molto recenti può dare un’idea di quanto siano oggi comuni posizioni di questo tipo: ‹The Non-Reality of Free Will›, ‹Free Will and Illusion›, ‹Living Without Free Will›, ‹The Illusion of Conscious Will› sono tutti usciti negli ultimi anni, presso editori molto autorevoli [15].
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N O T E
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[15]. Double (1991), Smilansky (2000), Pereboom (2001), Wegner (2002).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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