Per Darrow, dato che non siamo liberi di scegliere e di agire, non siamo nemmeno responsabili per le azioni che compiamo né meritiamo le punizioni che talora ce ne derivano. Analogamente si esprimono altri autori, da Moritz Schlick a Daniel Dennett:
La pena è uno strumento educativo, e come tale atto a costituire motivazioni, che da una parte devono impedire al trasgressore la ripetizione dell’azione (riabilitazione), dall’altra devono impedire ad altri di commettere azioni simili (intimidazione). Analogamente, nel caso della remunerazione abbiamo a che fare con incentivi [16].
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N O T E
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[16]. Schlick (1930, p. 60). Cfr. anche Smart (1961), Hobart (1966), Dennett (1984), nonché Watson (1987b) e l’introduzione a Fischer, Ravizza (a cura di) (1993).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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