C’è poi, naturalmente, la questione concernente l’‹oggetto› delle attribuzioni di responsabilità morale, ovvero ‹ciò per cui› gli agenti vengono considerati moralmente responsabili. Siamo responsabili per le nostre azioni, per le loro conseguenze (prevedibili o non prevedibili) oppure per le intenzioni con cui tali azioni sono state compiute? [13] E la responsabilità, oltre che per le azioni, vale ugualmente per le omissioni, ovvero per le azioni che potremmo e dovremmo compiere, ma che di fatto non compiamo? E ancora, siamo noi responsabili per il nostro carattere, da cui le azioni che compiamo discendono? Le diverse concezioni etiche propongono diversi modi di rispondere a tali problemi (basterà ricordare qui la fondamentale suddivisione tra etiche deontologiche ed etiche consequenzialistiche).
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N O T E
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[13]. Cfr. Duff (1990, capp. 4-5).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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