Ma se è così — se per spiegare la responsabilità occorre prima spiegare la libertà — e se, come abbiamo visto nei precedenti capitoli, la possibilità stessa della libertà costituisce un problema filosofico tra i più complessi, è ragionevole attendersi che un’analoga problematicità si comunichi anche al concetto di responsabilità. E, in effetti, ciò è proprio quanto accade. Roderick Chisholm descrive molto bene l’‹impasse› teorica in cui si trovano coloro i quali tentano di fondare metafisicamente la nozione di responsabilità su quella di libertà:
Sembra dunque che ci troviamo di fronte a un dilemma: o le nostre scelte hanno condizioni causali sufficienti [ovvero, sono determinate] oppure non le hanno [ovvero, sono indeterminate]; se hanno condizioni causali sufficienti esse non sono evitabili; se non le hanno, sono fortuite o casuali; dunque, poiché o le nostre scelte sono inevitabili oppure sono fortuite, noi non siamo responsabili di esse [4].
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N O T E
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[4]. Chisholm (1961, pp. 146-147).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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