Libero arbitrio… • 4.6. La rilevanza della libertà (9)

  •  D e C a r o  (2 0 0 4)  •  4.  L i b e r t à  e  r e s p o n s a b i l i t à  •

Naturalmente Frankfurt non nega che vi siano molte situazioni in cui un agente che non può agire altrimenti da come di fatto agisce ‹non è› moralmente responsabile dei propri atti (si pensi ai casi, ricordati sopra, in cui un agente è scusato perché agisce sotto coercizione o perché è afflitto da una particolare infermità); egli, tuttavia, non crede che in questi casi la responsabilità morale venga negata ‹in quanto› l’agente ‘non potrebbe fare altrimenti’. Il punto, a giudizio di Frankfurt, è piuttosto che i fattori coercitivi che inducono l’agente ad agire in quel certo modo sono le ‹uniche› cause di quell’azione: ad esempio non accade che un agente che compie una certa azione perché è ipnotizzato la compia ‹anche› perché aveva un autonomo desiderio in tal senso (se così fosse, l’agente sarebbe responsabile della propria azione).

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K E Y W O R D S
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[]  M.  D e  C a r o,  ‹I l  l i b e r o  a r b i t r i o …›,  L a t e r z a,  2 0 0 4.
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