In senso ‹debole› (un senso ‹non-causale›), invece, un agente avrebbe potuto falsificare una legge di natura se, e solo se, fosse stato in grado di compiere un’azione tale che, se l’avesse compiuta, allora la legge sarebbe stata falsificata. E questo non equivale a dire che l’‹agente› avrebbe falsificato la legge, ma solo che — se avesse agito diversamente da come di fatto ha agito —, allora almeno una legge di natura sarebbe stata diversa (e dunque sarebbe falsificata la proposizione che descrive la legge come essa ‹di fatto› è). Secondo Lewis, nel senso debole gli agenti ‹possono› falsificare le leggi di natura; e siccome questa interpretazione è legittima, si dimostra che si può dare una lettura della premessa 4 del ‹Consequence Argument› tale che essa si dimostra falsa. In quella lettura, dunque, l’argomento non prova la conclusione e dunque non prova la falsità del compatibilismo. Per Lewis, quindi, i compatibilisti, potendo richiamarsi a tale lettura della premessa 4, non hanno nulla da temere dal ‹Consequence Argument›.
_____________◊ authp_M_a_r_i_o_D_e_C_a_r_o
K E Y W O R D S
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
◊ authp_M_D_e_C_a_r_o
◊ authp_D_e_C_a_r_o
◊ cover_I_l_l_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ cover_L_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ edit_L_a_t_e_r_z_a
◊ yauth_2_0_0_4, yedit_2_0_0_4
◊ book_quote, lantxt_it, hdr_v3
• keywords_da_inserire
_____
[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
¯¯¯¯¯
Nessun commento:
Posta un commento