Libero arbitrio… • 2.6. Il «Consequence Argument» (19)

  •  D e C a r o  (2 0 0 4)  •  2.  L i b e r t à  e  d e t e r m i n i s m o  •

Tuttavia, a me pare che, sebbene acuto, questo tentativo di Lewis più che altro dimostri, paradossalmente, i limiti del compatibilismo. Consideriamo una proposizione come «Ludwig Wittgenstein avrebbe potuto falsificare la legge di natura secondo la quale nulla viaggia più veloce della luce». Lewis ci chiede di accettare due idee: che questa proposizione è ‹in un certo senso› vera e che ‹quel› senso è rilevante per la discussione sulla libertà. Anche se concedessimo che nella lettura ‘debole’ di Lewis la proposizione è vera, dovremmo chiederci quale sia la pertinenza di tale lettura. Detto diversamente: perché mai una lettura tanto bizzarra dovrebbe essere rilevante per la discussione sulla libertà?

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K E Y W O R D S
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[]  M.  D e  C a r o,  ‹I l  l i b e r o  a r b i t r i o …›,  L a t e r z a,  2 0 0 4.
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