Davidson afferma che quando descriviamo una sequenza di eventi in termini mentalistici (quando diciamo, ad esempio, che un agente agisce a causa di determinate credenze e determinati desideri), stiamo dando una spiegazione che è in linea di principio irriducibile alle spiegazioni nomologiche delle scienze. In ‹quella› descrizione, dunque, le azioni dell’agente sono in linea di principio irriconducibili a spiegazioni deterministiche (mentre vi sono riconducibili quando vengono descritte in termini fisici). E in questo modo, secondo Davidson, si comprende perché siamo sia liberi sia determinati. A mio giudizio, la concezione di Davidson non riesce però ad assolvere il compito di dare conto della libertà umana. Vediamo perché.
_____________◊ authp_M_a_r_i_o_D_e_C_a_r_o
K E Y W O R D S
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
◊ authp_M_D_e_C_a_r_o
◊ authp_D_e_C_a_r_o
◊ cover_I_l_l_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ cover_L_i_b_e_r_o_a_r_b_i_t_r_i_o
◊ edit_L_a_t_e_r_z_a
◊ yauth_2_0_0_4, yedit_2_0_0_4
◊ book_quote, lantxt_it, hdr_v3
• keywords_da_inserire
_____
[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
¯¯¯¯¯
Nessun commento:
Posta un commento