Libero arbitrio… • 2.7. Metafisica e filosofia della mente (8)

  •  D e C a r o  (2 0 0 4)  •  2.  L i b e r t à  e  d e t e r m i n i s m o  •

Jaegwon Kim, tuttavia, ha convincentemente argomentato che questa concezione è una forma mascherata di ‹epifenomenismo›, la screditata concezione secondo la quale tutti gli eventi mentali sono ‹causalmente inerti› (nel senso che nessun nostro desiderio, credenza, intenzione, timore può causare alcunché) [66]. Il fondamento di questa accusa sta nella tesi secondo la quale due eventi, per trovarsi in relazione causale tra loro, ‹devono› esemplificare una legge della fisica: dunque, gli eventi giocano un ruolo causale solo nella misura in cui sono descrivibili per mezzo di predicati ‹fisici›. Tuttavia i predicati mediante i quali gli eventi sono descritti fanno riferimento alle proprietà di quegli eventi: è grazie alle proprietà fisiche, dunque, e non a quelle mentali, che gli eventi esemplificano le leggi della fisica. Ma, allora, in virtù delle sue sole proprietà mentali un evento non può esemplificare alcuna legge causale rigorosa. Detto altrimenti: è solo in virtù delle loro proprietà fisiche che gli eventi possono avere efficacia causale. Ma che cosa rimane, allora, della rilevanza causale del mentale? Nulla, perché nulla può essere causato dagli eventi mentali ‹in quanto› mentali.

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N O T E
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[66]. Kim (1989 e 1993a).

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K E Y W O R D S
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[]  M.  D e  C a r o,  ‹I l  l i b e r o  a r b i t r i o …›,  L a t e r z a,  2 0 0 4.
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