Il libero arbitrio è la forma di libertà più generale e astratta, in quanto si definisce in relazione a fattori di costrizione di carattere metafisico. In questo caso, non è in gioco tanto il grado della libertà, quanto la sua stessa possibilità. Così, in una visione teocentrica della realtà, il problema del libero arbitrio consiste nello stabilire se le proprietà divine (come la capacità di prevedere tutte le nostre azioni future) lascino agli esseri umani un qualche spazio di libertà; mentre in una visione metafisica naturalistica una minaccia analoga viene dal carattere ubiquo e ineludibile delle leggi di natura. Ad un primo livello di analisi, la questione del libero arbitrio si può dunque porre come un’alternativa tra due scenari: uno nel quale gli esseri umani sono vincolati in modo ferreo, come fossero automi, ad agire e a scegliere in un certo modo; l’altro, nel quale gli esseri umani sono agenti che hanno la possibilità di determinare il proprio destino.
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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