Tra queste due condizioni, si noti, c’è un chiaro nesso: per agire liberamente, l’agente deve poter esercitare il proprio controllo sul corso d’azione che decide di intraprendere. Detto altrimenti: egli deve contribuire in maniera decisiva — tramite la sua volontà o, come si preferisce dire oggi, tramite suoi adeguati stati mentali — a determinare quale tra le possibili azioni alternative effettivamente compirà [17].
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N O T E
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[17]. Su questo punto, cfr. O’Connor (1993).
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K E Y W O R D S
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[] M. D e C a r o, ‹I l l i b e r o a r b i t r i o …›, L a t e r z a, 2 0 0 4.
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