Liberazione (22/10/2005) • Amore amico della guerra? (9)

  •  M e l a n d r i  (2 0 0 5)  •  A m o r e  a m i c o  d e l l a  g u e r r a ?  •

Là dove si costituisce una comunità/persona, quasi fosse un’unità organica, in guerra ma anche nei nazionalismi, nelle costruzioni identitarie, negli arroccamenti etnici, nell’assolutizzazione delle differenze, si può ipotizzare che si riattualizzi, come replica cieca o come ripresa aperta a nuove soluzioni, l’unione originaria con la madre, un modello d’amore immaginario, esclusivo, che vede l’apertura e la diversità come un pericolo. Nel libro curato da Maria Bacchi e Melita Richter, ‹Le guerre cominciano a primavera. Soggetti e genere nel conflitto jugoslavo› (Rubbettino 2003), il legame tra differenziazione dei sessi e pulizia etnica, costruzioni di genere e nazionalismi, è al centro di un interrogativo ricorrente e della elaborazione originale che ne hanno fatto le associazioni femministe, in modo particolare le Donne in nero di Belgrado, strette tra l’attivismo e la solidarietà richiesti dalle ferite della guerra, e il bisogno di capire perché, a parte una stretta minoranza, le donne abbiano dato il loro appoggio a un’ideologia così dichiaratamente patriarcale e guerriera.

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K E Y W O R D S
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