Il terzo tipo di violenza è la ‹violenza dello stato›, che va distinta dalla violenza giuridica nella misura in cui, rivolgendosi verso l’esterno, si basa non sulla differenza fra torti e ragioni, bensì su quella tra amico e nemico, differenza a cui Carl Schmitt ha legato l’essenza e il concetto del politico [4]. Anche questa ripartizione, però, è troppo limitata in quanto presuppone un concetto del politico che consenta di distinguere tra amico e nemico [5]. Infatti, la differenza tra amico e nemico non fonda il politico in generale, bensì la violenza, in particolare la violenza esercitata in nome dello stato nei confronti dei nemici esterni e interni dello stato stesso. [⇒]
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NOTE
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[4]. C. Schmitt, ‹Il concetto di «politico»›, in Id., ‹«Le categorie del politico»›, Bologna, Il Mulino, 1998, pp. 89-210.
[5]. Cfr. D. Conrad, ‹Gandhi und der Begriff des Politischen. Staat, Religion und Gewalt›, München, Wilhelm Fink, 2006.
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[] J. A s s m a n n, ‹N o n a v r a i a l t r o d i o› (2 0 0 6), i l M u l i n o, 2 0 0 7.
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