La bellezza delle pitture rupestri di migliaia di anni fa, ritrovate a partire dall’Ottocento nella Cantabria spagnola e nel Novecento nella Borgogna francese, ci colpisce quanto l’accanimento con cui religiosi, illuministi e perfino evoluzionisti si sono dati la briga di negarne il valore, arrivando a etichettare la ‘costellazione’ di cavalli, cervi e bisonti in rilievo sulla volta di Altamira come un falso. E a pensare che le spettacolari orchestrazioni di immagini nella grotta Chauvet possano essere la trascrizione di allucinazioni.
Ma procediamo per gradi, ritornando alle epoche lontane delle prime scoperte. Clamorosamente non riconosciute come tali, per motivi ideologici, persino dagli scopritori stessi.
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[] S. M a g g i o r e l l i, ‹A t t a c c o a l l’ a r t e›, L’ A s i n o d’ o r o, 2 0 1 7.
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