Copernico • 2. La formazione… e la Scuola di Cracovia (15…)

  •  B a r o n e  (1 9 7 7)  •  O p e r e  d i  N i c o l a  C o p e r n i c o  •  I n t r o d u z i o n e  • 

Ma sono sufficienti l’atteggiamento critico dei filosofi di Cracovia e asserzioni di questo genere — oppure, quella abbastanza analoga di Alberto da Brudzewo: «Tutti i pianeti nei loro moti hanno connessione (‹communicationem›) con il moto del sole» [56] — per ritenere l’opera di Copernico un «prolungamento» della scuola cracoviense? Come già per gli aspetti tecnici dell’astronomia, pur senza svilire l’importanza che per lui ebbe la scuola [57], anche per gli elementi «filosofici» di essa non si deve esagerare il peso che hanno avuto nell’ammissione dei moti di rotazione e rivoluzione della terra, nell’elaborazione delle loro conseguenze e per l’eliostaticismo. Copernico dà nel ‹De Revolutionibus› la rappresentazione di una nuova struttura reale del mondo e ne sviluppa i principi sul piano tecnico dell’astronomia: tutto ciò è qualcosa di molto diverso dal riconoscimento della particolare dignità del sole dovuta alla connessione con esso dei moti dei pianeti: quest’ultimo riconoscimento, infatti, era possibile anche all’interno del geocentrismo tradizionale. Pure nell’‹Almagesto› di Tolomeo risulta la specifica caratteristica del «pianeta» sole nella misurazione del moto degli altri pianeti. E la tesi della semplice continuità tra la scuola e Copernico non riceverebbe nemmeno un più saldo fondamento quand’anche si riuscisse a provare con i documenti non solo la possibilità ma la certezza che Copernico conoscesse a fondo la ‹quaestio› parigina sulla rotazione della terra.   [⇒]

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NOTE
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[56]. Cfr. L.A. Birkenmajer, ‹Stromata Copernicana› cit., p. 95; riportato da E. Rybka, ‹On the Origin and Development› cit., p. 164.

[57]. L.A. Birkenmajer, in ‹Mikołai Kopernik› cit., pp. 26-69, ha ad esempio mostrato che uno dei libri comprati da Copernico durante i suoi studi a Cracovia e rimasto per sempre uno dei suoi strumenti di lavoro (l’esemplare con numerose note autografe di Copernico è ora conservato presso la Biblioteca dell’Università di Uppsala) comprendeva legati assieme sia le ‹Tabulae astronomicae› (Venezia, 1492) fatte approntare dal re Alfonso di Castiglia, sia le ‹Tabulae directionum profectionumque magistri Joannis Germani de Regiomonte› (Augsburg, 1490), sia tavole manoscritte di origine cracoviense. Sulla biblioteca di Copernico dispersa ma in parte non distrutta dagli eventi bellici posteriori alla sua morte, cfr. Leonard Jarzębowski, ‹Biblioteka Mikołaia Kopernika›, Toruń, 1971.

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[]  F.  B a r o n e  (a  c u r a  d i),  ‹O p e r e  d i  N i c o l a  C o p e r n i c o›,  U T E T,  1 9 7 9.
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