Copernico • 2. La formazione… e la Scuola di Cracovia (…9a)

  •  B a r o n e  (1 9 7 7)  •  O p e r e  d i  N i c o l a  C o p e r n i c o  •  I n t r o d u z i o n e  • 

[⇐]   Tramite suo, anche la filosofia ficiniana divenne nota in quel circolo: egli ricevette, ad esempio, dall’amico Marsilio copia del trattato ‹De sole et lumine[40] non appena questo fu pubblicato nell’89; nell’ambiente colto di Cracovia risuonava così «uno dei temi capitali della cultura rinascimentale» che, partendo dal commento alla celebre similitudine platonica tra il sole e l’idea del Bene, introduce il «clima psicologico della nuova visione del cosmo; e ci offre a un tempo gli spunti di tanta letteratura ‹solare›» [41]. Nel gruppo di Callimaco va annoverato anche Konrad Celtis, già ricordato, che nel ’90, un anno prima di lasciare Cracovia [42], fondò una società di dotti, la ‹Sodalitas Vistulana›, che raggruppava giovani maestri dell’università, dignitari ecclesiastici e colti borghesi, tra cui Giovanni Aesticampianus (Sommerfeld) senior e Lorenzo Corvinus (Rabe), che furono poi amici di Copernico. L’attività della società portava i suoi membri ad uno spirito di rottura rispetto alla tradizionale cultura di stampo scolastico e ad una mentalità rinnovatrice, sia pure attraverso il contatto con i «classici», e alla riscoperta, di fronte ad Aristotele, di Platone.

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NOTE
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[40]. I due trattati ‹De sole› e ‹De lumine› furono originariamente pubblicati assieme. Una edizione del ‹De sole› con traduzione, a cura di E. Garin, è ora disponibile in ‹Prosatori latini del Quattrocento›, Milano-Napoli, 1952, pp. 970-1009.

[41]. Cfr. E. Garin, in ‹Prosatori latini› cit., p. 929. Secondo L.A. Birkenmajer (cfr. E. Rybka, ‹Four Hundred› cit., p, 59) la copia degli ‹Opera› di Platone, tradotti in latino da Marsilio Ficino (Firenze, 1485), posseduta da Copernico, porta note manoscritte di Copernico stesso, le quali potrebbero risalire alla fine del secolo XV. Non è quindi da escludere che Copernico avesse già a Cracovia contatti intellettuali con il neoplatonismo fiorentino.

[42]. Cfr. A. Birkenmajer, ‹Études› cit., pp. 481, 488, 492, 579-80. Sul Celtis, cfr. L.W. Spitz, ‹Conrad Celtis: the German Arch-Humanist›, 1957.

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[]  F.  B a r o n e  (a  c u r a  d i),  ‹O p e r e  d i  N i c o l a  C o p e r n i c o›,  U T E T,  1 9 7 9.
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