Degli studi dell’adolescente Copernico, tuttavia, non sappiamo nulla. Si può pensare che con il fratello abbia studiato alla scuola cattedrale di Włocławek; ma rimaniamo nel campo delle pure ipotesi. Un dato certo l’abbiamo soltanto a proposito della sua immatricolazione nell’Università di Cracovia nell’autunno del 1491, poiché i registri dell’Università per la Facoltà delle Arti hanno conservato l’annotazione «Nicola figlio di Nicola da Toruń, ha pagato tutto» [33], mentre in margine e con altra grafia è scritto «Copernico». Non sappiamo invece se, come dice la tradizione agiografica, Copernico avesse già appreso i rudimenti dell’astronomia a Włocławek da Nicola Wodka (Abstenius). Ma, nondimeno, è sicuro che egli a Cracovia si trovò immerso in un ambiente culturalmente assai elevato e con una illustre tradizione di studi astronomici [34].
La testimonianza di un cronista tedesco, pubblicata a Norimberga mentre Copernico era studente a Cracovia [35] è assai significativa in merito: dopo aver parlato di «Cracovia, la famosa città della Sarmazia chiamata Polonia» il cronista afferma che in essa, presso la chiesa di S. Anna, «è situata una grande e famosa università (‹gymnasium›), dotata di molti uomini celeberrimi e dottissimi, dove sono insegnate numerose arti liberali; lo studio dell’eloquenza, della poetica, della filosofia e della fisica. Tuttavia è fiorente massimamente lo studio dell’astronomia. E in tutta la Germania, come so bene per quanto mi hanno detto in molti, non si trova un’università più illustre di quella».
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NOTE
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[33]. Cfr. ‹Album studiosorum Universitatis Cracoviensis›, II, Cracoviae, 1892, p. 12; cit. da M. Markowski, ‹The Earliest Unknown Excerpts from Nicholas Copernicus’ De Revolutionibus›, in ‹Colloquia Copernicana II›, Wrocław, 1973, p. 5.
[34]. Sulla storia dell’Università di Cracovia e sulla sua tradizione astronomica cfr. A. Birkenmajer, ‹Études d’histoire des science en Pologne› cit., pp. 437-559; E. Rybka, ‹Four Hundred› cit., pp. 48-66; P. Czartoryski, ‹L’école astronomique de Cracovie› cit.; E. Rybka, ‹On the Origin and Development of the Copernican Cosmology› cit.; B. Biliński, ‹Alcune considerazioni su Niccolò Copernico› cit., pp. 8 segg.; B. Biliński, ‹Tradizioni dell’astronomia polacca› cit., pp. 15 segg.; P.W. Knoll, ‹The Arts Faculty› cit., con il commentario di Nicholas H. Steneck, ‹In Defense of Context›, pp. 157-64; ‹The Cracow Circle of Nicholas Copernicus›, Cracow, 1973.
[35]. Si tratta di Hartmann Schedel, che pubblicò a Nürnberg nel 1493 il ‹Liber chronicarum›: si veda il fol. 267. Cfr. A. Birkenmajer, ‹Études› cit., p. 491; M. Markowski, ‹The Earliest Unknown› cit., p. 6; B. Biliński, ‹Alcune considerazioni› cit., p. 9.
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[] F. B a r o n e (a c u r a d i), ‹O p e r e d i N i c o l a C o p e r n i c o›, U T E T, 1 9 7 9.
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